Il nostro desiderio è anche quello di informare i visitatori su corsi di scrittura e concorsi letterari e, proprio oggi, pubblichiamo l'interessante iniziativa dell'editore www.tempoallibro.it. Chi avesse progetti da divulgare ci contatti alla mail del blog murodilibri@libero.it
🔽🔼🔽🔼🔽🔼🔽🔼🔽🔼🔽🔼🔽🔼🔽🔼🔽
Ciao a tutti, giovedì 16 marzo inizia il laboratorio di Tempo al Libro "Innamoriamoci della grammatica" (iscrizioni fino a lunedì 13 marzo). Ecco il programma:
Giovedì 16 marzo (ore 21-22.30): L'uso dell'apostrofo e degli accenti.
Giovedì 23 marzo (ore 21-22.30): L'uso e i tempi del congiuntivo.
Giovedì 30 marzo (ore 21-22.30): I verbi irregolari e la concordanza dei tempi.
Sede degli incontri: Tempo al Libro, piazza Carducci 6, Brisighella.
Relatore: Mauro Gurioli.
Quota di partecipazione: 48 euro (i.c.).
Posti disponibili: 10.
Per informazioni e iscrizioni: info@tempoallibro.it, 347 2567067 fino a esaurimento posti.
A inizio marzo le informazioni sui laboratori di poesia e scrittura creativa!
Visualizzazioni totali
domenica 26 febbraio 2017
giovedì 23 febbraio 2017
INTERVISTA A IRENE SOREGAROLI
1)
Com’è nata la
tua passione per la scrittura?
Il
mio amore per la scrittura è nato negli anni della scuola elementare e in
particolare quando la mia maestra mi fece notare che un giorno avrei potuto
diventare una scrittrice; lì realizzai che questo sogno sarebbe potuto davvero diventare
realtà. L’incontro poi, sempre in quegli anni a scuola, con uno dei miei
scrittori preferiti per l’infanzia, Roberto Piumini, rese ancora più chiara in
me l’idea che lo scrivere avrebbe fatto parte della mia vita.
2)
Esiste un
libro, un autore o anche solo un racconto che ti ha influenzata?
Credo
che la lettura sia intimamente legata alla scrittura, la nutre e la alimenta.
Se devo pensare a un solo libro che mi ha influenzata è davvero difficile, non
riuscirei a scegliere. Ce n’è uno però che ricordo in modo particolare e che
conservo ancora perché è stato il primo libro della mia infanzia in cui ho
percepito in modo chiaro e preciso cosa è l’amore, ed è Il principe felice di
Oscar Wilde.
In
generale invece riesco a trovare nei libri che leggo, molto vari e differenti
sia per il genere che per gli autori, l’ispirazione alla scrittura, perché a
volte basta solo una parola, un’immagine trovate per caso in un libro qualsiasi
per spalancare la mente.
3)
Quanto tempo
hai impiegato?
Ho
iniziato a scrivere Un giorno ancora a dicembre del 2014 e l’ho terminato a
luglio del 2015. A volte procedevo spedita, altre sono rimasta ferma anche un
mese intero. Non so, la sensazione era quella che la storia in alcuni momenti
sentisse il bisogno di essere scritta, in altri che dovesse riposare. Io l’ho
assecondata cercando di conciliare tutto questo con il lavoro, la famiglia e la
vita di tutti i giorni.
4)
Come è stato
il tuo primo approccio col mondo dell’editoria?
Un
giorno ancora è stato il primo romanzo che ho portato a termine ed è stato
anche il primo che ho inviato a varie case editrici, alcune grandi (perché la
speranza in fondo c’è sempre…) e altre più piccole. Dopo alcune settimane
dall’invio del manoscritto sono stata contattata dal direttore della Leonida
Edizioni, Domenico Polito, con cui mi sono subito trovata a mio agio e che mi
ha accompagnato con pazienza nei miei primi passi in questo nuovo mondo. Non mi
è stato chiesto nessun contributo in denaro e sono stata coinvolta sia nella
scelta della copertina che nel layout del libro stesso.
5)
Parlaci un
po’ del tuo libro. Cerca di convincere i lettori di MURO DI LIBRI a sceglierlo.
Un giorno
ancora parla dei cambiamenti che tutti noi siamo costretti a subire nel corso
della nostra vita. Non sempre, forse mai, questi cambiamenti sono in accordo
con il nostro cammino, spesso sono dolorosi se non addirittura orribili da
superare. E’ ciò che accade alla protagonista del libro, Marina, quando si
risveglia da un coma durato più di otto anni e trova la sua vita ad un punto in
cui non ha deciso lei di arrivare. La vita dei suoi familiari è cambiata mentre
lei restava distesa in un letto di ospedale, ed ora si trova a dover affrontare
questi cambiamenti senza capirne il motivo, e forse senza volerlo capire. La
sua nuova situazione la porterà ad affrontare la donna che è stata e che purtroppo
non è più per poter accettare e prendere consapevolezza della donna che sarà.
BIOGRAFIA
Irene Soregaroli nata a Brescia nel 1981 vive attualmente in
Valcamonica con il marito e la figlia. Lavora da anni con impegno e passione
nella scuola dell’infanzia.
UN GIORNO ANCORA
Marina, una giovane donna con una
vita apparentemente perfetta, è vittima una sera tornando verso casa di un pirata
della strada. Si risveglierà in ospedale scoprendo con grande dolore di essere
rimasta in coma per molto tempo. In questo lungo periodo, mentre la sua vita
restava in sospeso, quella delle persone che ama si è trasformata, ha
affrontato cambiamenti con cui ora lei si trova a dover fare i conti.
Saprà Marina destreggiarsi in
questa sua nuova situazione? Riuscirà a rispondere alle molte domande a cui ora
non può più negare una risposta? Il risveglio nella sua nuova vita la
costringerà a guardare in faccia le sue paure, prendere in mano il suo presente
per affrontare il futuro, non senza sofferenza e scelte difficili, necessarie
alla sua crescita come madre, figlia, moglie e altro ancora.
Facebook: Un giorno ancora – Irene Soregaroli
lunedì 20 febbraio 2017
LA FABBRICA DELLE MERAVIGLIE
Trovo sempre qualche difficoltà nel parlare, o meglio, nello scrivere di un libro che non mi convince fino in fondo. Probabilmente è colpa mia. Ammetto di averlo comprato per la necessità di affrontare una lettura superficiale e, da ciò che avevo evinto, scorrendo la quarta di copertina, pensavo che LA FABBRICA DELLE MERAVIGLIE facesse al caso mio. Ma così non è stato, per lo meno, non lo è stato del tutto.
Sì, in effetti la trama può anche essere divertente...
La perfida zia Alice, invia la nipote Katharine dallo zio per accertarne l'infermità mentale. La donna vuole accaparrarsi l'eredità dell'eccentrico parente. Ma 'eccentrico' è un eufemismo.... Zio Tully è un vero Matto. Secondo me l'autrice ha calcato troppo la mano sulle bizzarie di questo inventore da strapazzo, rendendo un'idea carina - e, in parte verosimile anche nella crudele realtà - qualcosa di eccessivamente 'fuori da questo mondo'.
La schiera di personaggi che circola intorno a questo soggetto, con esemplare onestà, mi sembra eccessiva... A dire il vero il lupo travestito da agnello è presente anche qui ma, a mio giudizio, è troppo facilmente individuabile.
E cosa c'è di strano? Quante storie fantastiche sono irrealizzabili?
Avete pienamente ragione ma...in questo caso avrei usato un linguaggio più consono ad una lettura per ragazzi. Sharon Cameron scrive benissimo, non è assolutamente questa la mia critica, anzi, forse lo fa addirittura troppo bene tanto da rendere un po' ostico l'avventurarsi di un ragazzino tra le pagine del libro.
Concluderei quindi, scrivendo che la trama è troppo debole per la qualità del linguaggio utilizzato dall'autrice. È anche vero che si tratta di una storia ambientata nell'800 ma è altrettanto vero che è stata scritta ai giorni nostri. Mi piacerebbe comunque conoscere le opinioni di chi l'ha letto e soprattutto, se sono opposte alla mia...prometto che verranno pubblicate.
murodilibri@libero.it
Sì, in effetti la trama può anche essere divertente...
La perfida zia Alice, invia la nipote Katharine dallo zio per accertarne l'infermità mentale. La donna vuole accaparrarsi l'eredità dell'eccentrico parente. Ma 'eccentrico' è un eufemismo.... Zio Tully è un vero Matto. Secondo me l'autrice ha calcato troppo la mano sulle bizzarie di questo inventore da strapazzo, rendendo un'idea carina - e, in parte verosimile anche nella crudele realtà - qualcosa di eccessivamente 'fuori da questo mondo'.
La schiera di personaggi che circola intorno a questo soggetto, con esemplare onestà, mi sembra eccessiva... A dire il vero il lupo travestito da agnello è presente anche qui ma, a mio giudizio, è troppo facilmente individuabile.
E cosa c'è di strano? Quante storie fantastiche sono irrealizzabili?
Avete pienamente ragione ma...in questo caso avrei usato un linguaggio più consono ad una lettura per ragazzi. Sharon Cameron scrive benissimo, non è assolutamente questa la mia critica, anzi, forse lo fa addirittura troppo bene tanto da rendere un po' ostico l'avventurarsi di un ragazzino tra le pagine del libro.
Concluderei quindi, scrivendo che la trama è troppo debole per la qualità del linguaggio utilizzato dall'autrice. È anche vero che si tratta di una storia ambientata nell'800 ma è altrettanto vero che è stata scritta ai giorni nostri. Mi piacerebbe comunque conoscere le opinioni di chi l'ha letto e soprattutto, se sono opposte alla mia...prometto che verranno pubblicate.
murodilibri@libero.it
Titolo: LA FABBRICA DELLE MERAVIGLIE
Autrice: SHARON CAMERON
Pagine: 322
Editore: MONDADORI
Genere: LIBRI PER RAGAZZI
sabato 18 febbraio 2017
SOGNO D'UN GIOVANE
Maria Virginia Fabroni nacque a Tredozio (FC) il 03 dicembre 1851 da Giuseppe e Elisa Pieraccini e qui morì, a soli 26 anni, il 10 agosto 1878.
Antonio Montanari, che la intervistò nel 1873, scrisse di lei: M.V.F. aveva la mente adorna di una non comune erudizione ed a vent'anni, quale poetessa e letteraria, era già nota in Italia. Benché abbia scritto libri di poesie e di prose lodatissimi, si mantenne modesta e pia divertendosi a scrivere canzoni.
Nella sua breve vita, la poetessa tredoziese non ebbe grandi amori. Si parla di un castissimo idillio col famoso pittore modiglianese, Silvestro Lega, lungamente ospite a casa Fabroni.
Ma l'amore tra i due venne pesantemente ostacolato dal padre padrone. L'uomo distrusse letteralmente la figlia che si ammalò di tisi e morì in giovanissima età.
Antonio Montanari, che la intervistò nel 1873, scrisse di lei: M.V.F. aveva la mente adorna di una non comune erudizione ed a vent'anni, quale poetessa e letteraria, era già nota in Italia. Benché abbia scritto libri di poesie e di prose lodatissimi, si mantenne modesta e pia divertendosi a scrivere canzoni.
Nella sua breve vita, la poetessa tredoziese non ebbe grandi amori. Si parla di un castissimo idillio col famoso pittore modiglianese, Silvestro Lega, lungamente ospite a casa Fabroni.
Ma l'amore tra i due venne pesantemente ostacolato dal padre padrone. L'uomo distrusse letteralmente la figlia che si ammalò di tisi e morì in giovanissima età.
Qui riportiamo SOGNO D'UN GIOVANE, una poesia tratta dal libro VIRTÙ E AFFETTI - PROSE E POESIE di MARIA VIRGINIA FABRONI (1874)
M.V.F. fu sempre molto legata ai territori in cui visse. A dimostrazione di questo, pubblichiamo una poesia intitolata "TREDOZIO" nella quale ci offre un'affascinante ipotesi sulla fondazione del suo paesello.
L'opera traduce in versi la teoria di Giulio Cesare Tonduzzi che nel libro "STORIA DI FAENZA" dichiara: A Tredozio, castello di cinquecento persone circa, è quasi comune tradizione, che fosse luogo di mercato dove si radunano quelli delle località limitrofe, ogni tal giorno, per i loro traffici, e che poi essendo stato dato in dote a tre sorelle sia perciò stato nominato "TRE DOTI"
Nel 1880, in occasione del 2° anniversario della dipartita della figlia, il padre di M.V.F., dr. Giuseppe, in seguito a sollecitazioni di amici, pubblicò in un volumetto tutte le poesie della figlia che ancora non erano state pubblicate "POESIE INEDITE POSTUME".
giovedì 16 febbraio 2017
INTERVISTA A STEFANO NASETTI
Il
muro dei libri - Intervista
1)
Com'è nata la tua passione per la scrittura?
La
mia passione per la scrittura è nata in modo davvero casuale. Il libro è nato
quasi da solo, riordinando pensieri e appunti presi nel corso degli anni su una
moltitudine di argomenti che vanno dall'astronomia alla tecnologia, dalla
religione all'archeologia, passando per la biologia, la fisica , la psicologia
e la comunicazione. Per evitare di "perdere" per strada tali pensieri
e considerazioni, ho preso l'abitudine di scriverli. Poi un giorno, ho deciso
di fare chiarezza anche nella mia vita e nel modo di vedere il mondo, ho preso
tutto quanto scritto nel corso del tempo e ho cominciato a mettere ordine. Ne è
venuto fuori un libro che inizialmente volevo tenere per me, visto che si
tratta di riflessioni personali, ma che poi ho deciso di pubblicare dal momento
che coloro a cui avevo consentito di leggere, mi avevano fatto presente che il
contenuto del libro poteva avere interesse anche per molte altre persone.
2)
Esiste un libro, un autore o anche solo un racconto che ti ha influenzato?
Certamente sì. Il libro si prefigge fondamentalmente
di trovare risposte a domande che oserei definire "esistenziali"
quali quelle riguardanti l'origine della vita, il significato che da essa
scaturisce e il conseguente rapporto tra noi e il mondo. Creazionismo e
evoluzionismo sono aspetti apertamente in contrasto tra loro e che forniscono
risposte differenti alle domande di cui sopra. Eppure, senza una particolare
ragione o senso logico, la vita di miliardi di persone è condizionata da
entrambe le teorie, sia nel caso in cui ci definiamo credenti, sia nel caso in
cui propendiamo più per la teoria proposta dalla scienza. I libri che quindi
hanno influenzato il mio scritto sono moltissimi e vanno dai testi sacri come
la Bibbia, a quelli riguardanti gli aspetti ufologici, passando necessariamente
per tutti le riviste scientifiche principali.
3) Quanto tempo hai impiegato?
L'attività di riordino e di armonizzazione degli
appunti presi in oltre 15 anni di ricerche e studi è durata all'incirca 2 anni,
durante i quali non ho mancato di aggiornare quanto in precedenza appuntatomi,
visto che viviamo in un epoca in cui i progressi nell'ambito delle scienze e
della tecnologia sono all'ordine del giorno. Quando si cercano risposte a
domande così profonde ed importanti, non si può e non si deve tralasciare
nulla, anche a costo di rimettere tutto in discussione.
4) Com'è stato il tuo primo approccio col mondo dell'editoria?
Prima di decidere di pubblicare, ho esitato un po',
perché come faccio in tutte le cose (e ciò penso sia evidente anche nel libro),
amo documentarmi prima di intraprendere un nuovo cammino. Una volta compreso
che il mondo editoriale è un mondo complesso, in cui così come purtroppo nella maggioranza
degli altri settori della vita, tutto viene fatto in funzione del
"Dio" denaro, è stata una logica conseguenza approcciare a questo
mondo in modo "leggero" e senza particolari aspettative. E' difficile
infatti, trovare case editrici serie disposte a pubblicare un tuo scritto,
tenuto conto che da recenti statistiche, il mercato editoriale è governato
principalmente da romanzi (circa il 95%) e solo un 5% da libri di saggistica.
E' più semplice vendere un romanzo che un saggio e questo le case editrici lo
sanno molto bene. Poi c'è anche da tenere presente che in Italia ogni giorno
vengono pubblicati oltre 120 libri, senza tener conto di quelli autopubblicati.
Le case editrici sono letteralmente sommerse di proposte di pubblicazioni e
dunque la concorrenza è elevatissima, già soltanto per poter provare a proporre
il proprio testo. Non avendo però particolari ambizioni ed essendomi trovato ad
essere uno scrittore quasi per caso, per me non è stato difficile optare per
l'autopubblicazione, soluzione di cui posso dire, ad un anno e mezzo di
distanza, di essere pienamente soddisfatto.
5) Parlaci un po' del tuo libro. Cerca di convincere i lettori di MURO DI LIBRI a sceglierlo.
Il libro è un viaggio, un percorso di conoscenza
finalizzato alla comprensione del mondo e del nostro posto in esso. Non
contiene risposte definitive ma qualcosa di molto più importante, insegna ad
affrontare le cose con senso critico e obiettivo fornendo una moltitudine di
spunti di riflessione sulla base di dati concreti, attraverso i quali il
lettore potrà e saprà alla fine trarre le proprie conclusioni personali.
Come ho accennato in precedenza, scienza e religione
forniscono spiegazioni diametralmente opposte che non dovremmo accettare così
"a cuor leggero" come facciamo di solito, perché la corretta
comprensione di ciò che può essere quella che definiamo realtà, incide nelle
nostre vite, nelle nostre scelte, nei nostri comportamenti nel quotidiano, in
modo assolutamente profondo, determinando il nostro grado di felicità. Chi ha torto
e chi invece a ragione tra scienza e religione? Forse, ancor prima dovremmo
chiederci: cosa è reale e cosa non lo è?. La nostra percezione del mondo si
basa su informazioni parziali elaborate dalla nostra mente secondo processi
spesso fuorvianti. Il primo passo per la comprensione della realtà e prendere
consapevolezza di come questa prenda forma nella nostra mente. Il libro è
dunque un percorso unitario e armonico, senza soluzione di continuità tra i
vari capitoli, in cui affronto e cerco risposte plausibili e scientifiche alle
domande sulle origini e sul senso della vita, un percorso entusiasmante e
coinvolgente durante il quale tratto diversi argomenti dalla storia
all'archeologia, dall'astronomia alla fisica, dalle nuove tecnologie alle
ultime ricerche in ambito biologico, senza disdegnare le presunte teorie
alternative, sempre trattate in maniera oggettivo, senza preconcetti e dogmi,
in modo semplice ma meticoloso e puntuale, affinchè il libro risulti veramente
alla portata di tutti. E' un viaggio a 360° attraverso un mondo che forse non
vediamo, se rimaniamo fermi sulle posizioni tradizionali, ma della cui
esistenza possiamo prendere consapevolezza provando a guardare le cose da
prospettive differenti.
Mi premetto di rifarmi ad alcune recensioni di
lettori che hanno definito il libro sorprendete, esaltante, meraviglioso,coinvolgente e da leggere assolutamente.
Le recensioni apparse fin qui e che possono essere
lette nei principali store (Amazon, KoboStore, iTunes, Google Play, ecc) fanno
ben comprendere che il modo di scrivere e l'onesta intellettuale con la quale
ho affrontato gli argomenti, sia stato ampiamente compreso e apprezzato al di
la di ogni mia più rosea aspettativa. Devo dire che alcune persone hanno
scritto cose talmente belle che mi hanno imbarazzato e gratificato. Sapere che
uno sconosciuto ha speso dei soldi per leggere il tuo pensiero e vedere poi che
addirittura lo ha gradito talmente tanto, è un qualcosa che vale più di ogni
altra mia parola in merito.
A coloro che non accettano le verità precostituite e
i dogmi proposti da scienza o religione, consiglio caldamente la lettura del
mio libro, ma ancor prima come detto, consiglio la lettura delle recensioni
apparse sul web (e che ho raccolto per semplicità in questa pagina del mio sito
http://illatooscurodellaluna.webnode.it/cosa-dicono-i-lettori/) perché le opinioni degli altri lettori valgono
forse di più qualunque descrizione che un autore può fare della propria opera.
- Titolo: IL LATO OSCURO DELLA LUNA
- Autore: STEFANO NASETTI
- Genere: SAGGISTICA
- Pagine: 750 (in formato elettronico circa) - 835 (in formato cartaceo)
- Prezzo: € 9,99 (epub, mobi, pdf) - € 17,99 (in formato cartaceo)
- Formato: cartaceo e E-book
- Dove acquistarlo: http://illatooscurodellaluna.webnode.it/dove-acquistarlo/ (elenco con link ai principali store dove è in vendita in formato elettronico. Il formato cartaceo è al momento disponibile solo sul mio sito)
- Biografia Autore: http://illatooscurodellaluna.webnode.it/chi-siamo/
- Cover: (vedi file allegato)
- Trama: http://illatooscurodellaluna.webnode.it/il-libro/ (in questa pagina sono presenti anche i link ai 3 booktrailer nonchè la possibilità di scaricare gratuitamente un'anteprima in pdf di circa 150 pagine)
- Opinioni dei lettori: http://illatooscurodellaluna.webnode.it/cosa-dicono-i-lettori/
- Link utili: sito Internet http://illatooscurodellaluna.webnode.it/
- Altri contatti autore (profili social, email, ecc): http://illatooscurodellaluna.webnode.it/contatti/
lunedì 13 febbraio 2017
OSPITI INATTESI A CASA BOSCIARQI
Di
Lorenzo Bosi
"Bambini è ora di andare a letto. Domattina troverete il personale che abbiamo assunto per prendersi cura di voi e della casa durante la nostra assenza", avvisò la signora Bosciarqi.
"Dovete proprio andare via?", domandò la voce monotono di Alaja.
"È una grandissima opportunità che non possiamo perdere. Da sempre, il rispetto della natura è l'obiettivo primario della nostra famiglia, non è così, piccola mia?"
La bambina annuì.
"Io e tuo padre siamo stati invitati ad una serie di trasmissioni all'estero per parlare proprio di questo. E' la nostra missione e non ci tireremo di certo indietro".
Arame emerse dalle acque del laghetto domestico e si avvicinò.
"D'accordo mamma, faremo i bravi", disse, scuotendo velocemente la testa per asciugare i lunghi capelli stepposi.
Schizzi d'acqua volarono dappertutto.
In quel momento sopraggiunse pure il signor Bosciarqi, sovraccarico di bagagli.
Sorreggeva due valigie con le mani, altre quattro era avvolte dalle sue luuuuunghissime braccia rinsecchite. In più un enorme baule gli ondeggiava sulla testa, in precario equilibrio.
"Ti sei raccomandata ai nostri cucciolotti di fare i bravi?"
"Certo, leprottino mio", confermò la donna. Poi rivolgendosi ai figli, aggiunse: "Prima di partire vogliamo una leccatina sulla faccina" - seppur nel suo caso sarebbe stato più indicato il termine 'facciona'...ma non diciamolo troppo forte ;)
I bimbi raggiunsero i genitori e, come richiesto, li presero a linguate.
"Ed ora, a letto!"
"Va bene, papa", risposero in coro.
I signori Bosciarqi uscirono.
Arame emerse dalle acque del laghetto domestico e si avvicinò.
"D'accordo mamma, faremo i bravi", disse, scuotendo velocemente la testa per asciugare i lunghi capelli stepposi.
Schizzi d'acqua volarono dappertutto.
In quel momento sopraggiunse pure il signor Bosciarqi, sovraccarico di bagagli.
Sorreggeva due valigie con le mani, altre quattro era avvolte dalle sue luuuuunghissime braccia rinsecchite. In più un enorme baule gli ondeggiava sulla testa, in precario equilibrio.
"Ti sei raccomandata ai nostri cucciolotti di fare i bravi?"
"Certo, leprottino mio", confermò la donna. Poi rivolgendosi ai figli, aggiunse: "Prima di partire vogliamo una leccatina sulla faccina" - seppur nel suo caso sarebbe stato più indicato il termine 'facciona'...ma non diciamolo troppo forte ;)
I bimbi raggiunsero i genitori e, come richiesto, li presero a linguate.
"Ed ora, a letto!"
"Va bene, papa", risposero in coro.
I signori Bosciarqi uscirono.
Prima di andare nelle rispettive camere, Alaja e Arame raggiunsero l'uscita e appoggiarono le orecchie alla porta.
Come previsto, udirono un grosso tonfo e un "Accidenti!" del padre.
Il grosso baule non aveva mantenuto l'equilibrio e si era schiantato a terra.
I due bimbi risero a squarciagola.
La consueta quiete notturna di Freudaccio venne bruscamente interrotta dal sibilo fastidioso delle sirene dalla polizia.
"Nascondiamoci qui".
Due figure vestite di nero oltrepassarono il cancello ricoperto di erbacce di casa Bosciarqi, correndo a più non posso.
Come previsto, udirono un grosso tonfo e un "Accidenti!" del padre.
Il grosso baule non aveva mantenuto l'equilibrio e si era schiantato a terra.
I due bimbi risero a squarciagola.
La consueta quiete notturna di Freudaccio venne bruscamente interrotta dal sibilo fastidioso delle sirene dalla polizia.
"Nascondiamoci qui".
Due figure vestite di nero oltrepassarono il cancello ricoperto di erbacce di casa Bosciarqi, correndo a più non posso.
"Che roba è mai questa? Una grotta con la porta?", domandò il più grasso dei due con voce tremula.
"Ascolta Maio, mi hai stancato. Di questo passo, presto avrai paura anche della tua ombra", si arrabbiò il compare. "Volevi nasconderti in un albergo a cinque stelle? Svelto, entra!"
L'altro annuì senza troppa convinzione. Poi però seguì il complice. Nella foga, i due ladri pasticcioni diedero una sonora craniata contro la porta chiusa.
"Idiota, fatti indietro", si infuriò il più secco per essersi ritrovato addosso tutto il peso del compare.
"Lio, io ho paura, cosa facciamo?"
"Piantala. Dobbiamo trovare un altro nascondiglio", considerò Lio. "Ma chi cavolo si prende la briga di chiudere a chiave una grotta? Robe da matti".
Era evidente che i due loschi figuri non fossero del posto. E certo, non esisteva freudaccese al mondo che non conoscesse la bizzarria di casa Bosciarqi. Ma proprio quando il fischio della sirena si stava avvicinando pericolosamente, la porta si aprì...da sola.
"Oh, santo cielo! Che diavoleria è mai questa?", frignò Maio. "Io lì dentro non ci metto piede".
"Ascolta Maio, mi hai stancato. Di questo passo, presto avrai paura anche della tua ombra", si arrabbiò il compare. "Volevi nasconderti in un albergo a cinque stelle? Svelto, entra!"
L'altro annuì senza troppa convinzione. Poi però seguì il complice. Nella foga, i due ladri pasticcioni diedero una sonora craniata contro la porta chiusa.
"Idiota, fatti indietro", si infuriò il più secco per essersi ritrovato addosso tutto il peso del compare.
"Lio, io ho paura, cosa facciamo?"
"Piantala. Dobbiamo trovare un altro nascondiglio", considerò Lio. "Ma chi cavolo si prende la briga di chiudere a chiave una grotta? Robe da matti".
Era evidente che i due loschi figuri non fossero del posto. E certo, non esisteva freudaccese al mondo che non conoscesse la bizzarria di casa Bosciarqi. Ma proprio quando il fischio della sirena si stava avvicinando pericolosamente, la porta si aprì...da sola.
"Oh, santo cielo! Che diavoleria è mai questa?", frignò Maio. "Io lì dentro non ci metto piede".
Ma venne smentito prima ancora di terminare la frase. Quando Lio vide i fari delle volanti che gli erano alle calcagna, lo trascinò dentro con la forza.
Nessuno dei due aveva fatto caso alla pianta di eucalipto che aveva aperto la porta.
"Perfetto, qui non ci troveranno".
"Questo posto è inquietante", piagnucolò Maio, puntando nervosamente il fascio di luce della torcia in tutte le direzioni. "In questa grotta ci vive qualcuno".
Lio non fece caso alle parole del complice né, tanto meno, a ciò che illuminava la pila.
"Sdraiamoci sull'erba e schiacciamo un pisolino".
Maio rabbrividì ma, seppur poco convinto, ubbidì al compare.
Stava già dormendo quando ebbe l'impressione di venire solleticato in volto.
Si grattò.
Una volta...due volte...tre volte.
A questo punto, accese la torcia.
"Ma che diavolo...?"
Un piccolo arbusto, che prima non aveva notato, incombeva su di lui.
Con la mano cercò di spostare il rametto dispettoso ma...ma...ma
Si mosse!!! Poi un sibilo.
"AHHHHH", gridò mentre spiccava un balzo che avrebbe fatto invidia a qualsiasi atleta olimpionico.
"Maio, ti ha dato per caso di volta il cervello?"
Il trambusto aveva svegliato pure Lio.
Il ladro accese la sua torcia ma a fianco a sé non trovò più il complice.
"Dove ti sei cacciato?"
"Quassù", rispose una vocina che, più che dall'alto, sembrava provenire dall'oltretomba.
Quando sollevò il fascio di luce al soffitto, Lio trovò l'amico appeso ad una liana.
"Torna a dormire. Cosa ci fai lassù?", lo rimprovverò.
"No no no, io non scendo. C'è un cespuglio che si muove da solo".
Il ladro più secco, sbuffò ma, pazientemente, usò la torcia per fare una rapida carrellata sul prato.
Come previsto, non trovò nessun cespuglio stregato.
"L'hai solo sognato, qui non c'è niente. Torna giù subito e mettiti a dormire".
Mino si convinse...o meglio, ci provò e tornò a sdraiarsi vicino al complice.
"Siete voi che dovete badare me e mio fratello?"
Proprio nel momento in cui stava per riprendere sonno, il ladro cicciottello udì una sgradevole voce monotono che lo fece sussultare.
Sbarrò gli occhi.
A pochi passi da lui, dove poco prima c'era il vuoto assoluto, - ne era certo -ora vedeva una statua di pietra. Ma questo poteva anche succedere, ammise a sé stesso....non altrettanto accettabile però era il fatto che la scultura potesse parlare... Santo Cielo. Stava impazzendo o cosa?
"Maio! Maio! SVEGLIATI SUBITO!!!!"
"Cos'è successo, di nuovo?"
Stavolta la statua la vide anche lui.
"Nessuno mi risponde?"
Nessuno dei due aveva fatto caso alla pianta di eucalipto che aveva aperto la porta.
"Perfetto, qui non ci troveranno".
"Questo posto è inquietante", piagnucolò Maio, puntando nervosamente il fascio di luce della torcia in tutte le direzioni. "In questa grotta ci vive qualcuno".
Lio non fece caso alle parole del complice né, tanto meno, a ciò che illuminava la pila.
"Sdraiamoci sull'erba e schiacciamo un pisolino".
Maio rabbrividì ma, seppur poco convinto, ubbidì al compare.
Stava già dormendo quando ebbe l'impressione di venire solleticato in volto.
Si grattò.
Una volta...due volte...tre volte.
A questo punto, accese la torcia.
"Ma che diavolo...?"
Un piccolo arbusto, che prima non aveva notato, incombeva su di lui.
Con la mano cercò di spostare il rametto dispettoso ma...ma...ma
Si mosse!!! Poi un sibilo.
"AHHHHH", gridò mentre spiccava un balzo che avrebbe fatto invidia a qualsiasi atleta olimpionico.
"Maio, ti ha dato per caso di volta il cervello?"
Il trambusto aveva svegliato pure Lio.
Il ladro accese la sua torcia ma a fianco a sé non trovò più il complice.
"Dove ti sei cacciato?"
"Quassù", rispose una vocina che, più che dall'alto, sembrava provenire dall'oltretomba.
Quando sollevò il fascio di luce al soffitto, Lio trovò l'amico appeso ad una liana.
"Torna a dormire. Cosa ci fai lassù?", lo rimprovverò.
"No no no, io non scendo. C'è un cespuglio che si muove da solo".
Il ladro più secco, sbuffò ma, pazientemente, usò la torcia per fare una rapida carrellata sul prato.
Come previsto, non trovò nessun cespuglio stregato.
"L'hai solo sognato, qui non c'è niente. Torna giù subito e mettiti a dormire".
Mino si convinse...o meglio, ci provò e tornò a sdraiarsi vicino al complice.
"Siete voi che dovete badare me e mio fratello?"
Proprio nel momento in cui stava per riprendere sonno, il ladro cicciottello udì una sgradevole voce monotono che lo fece sussultare.
Sbarrò gli occhi.
A pochi passi da lui, dove poco prima c'era il vuoto assoluto, - ne era certo -ora vedeva una statua di pietra. Ma questo poteva anche succedere, ammise a sé stesso....non altrettanto accettabile però era il fatto che la scultura potesse parlare... Santo Cielo. Stava impazzendo o cosa?
"Maio! Maio! SVEGLIATI SUBITO!!!!"
"Cos'è successo, di nuovo?"
Stavolta la statua la vide anche lui.
"Nessuno mi risponde?"
....e udì pure la sua voce...
Maio si girò di scatto, prese una bottiglia dalla sacca che conteneva pure il bottino della rapina e la infrange sul capo di chi aveva parlato.
"Siete impazziti? Quando tornano i nostri genitori sarà la prima cosa che riferirò".
Alaja afferrò la calotta di capelli pietrificati e la sollevò dalla testa calva.
"Co...co...co...sa sei?"
Era Lio a balbettare. Maio era troppo spaventato per avere qualsiasi tipo di reazione. Anzi, riusciva sì ad aprire e a chiudere la bocca ma da essa non fuoriusciva alcun suono.
Improvvisamente, dall'esterno si udirono di nuovo le sirene delle polizia.
I due ladri si voltarono di scatto verso la finestra rotonda.
Poveri loro, erano finiti dalla padella nella brace.
Nel frattempo, Alaja sfregò la sua calotta sull'erba del salotto per ripulirla dai detriti di vetro. Poi se la ripose sul capo, squadrando i due individui ancora seduti a terra con occhi severi.
"ARAMEEEE".
Le rare volte in cui si alzava di tono, il timbro vocale della bimba si faceva stridulo, più sgradevole di una manciata di spilli conficcati nei timpani.
"Co...co...cosa sei?", ripeté Maio.
"Io sono a casa mia. Siete voi che dovete dirmi chi siete".
Eccola di nuovo cantilenare con la sua voce monotono.
Alaja avanzò di un passo.
Lio si riscosse all'improvviso e scattò in piedi.
"Non avvicinarti! Resta dove sei!"
Era terrorizzato...ma non solo lui. Anche il complice si era alzato.
"Alaja, cosa succede?".
Una figura bianca, addirittura traslucida, apparve dai meandri oscuri della grotta. I lunghi capelli rossi e stepposi incorniciavano un volto scarno ed emaciato...Un fantasma, o ancor peggio, un morto vivente!
Entrambi gridarono.
Proprio in quel momento qualcuno bussò con decisione.
"Polizia! Aprite la porta!"
"Arriviamo", risposero in coro i due ladri. "Salvateci, questa grotta è infestata dal demonio!!!"
La coppia di delinquenti si lanciò in una corsa forsennata verso l'uscita ma non arrivò a destinazione.
SPLASH!!!
Il laghetto di casa Bosciarqi si mise di mezzo.
Maio e Lio ci caddero dentro...e noi sappiamo bene cosa ospita. Purtroppo lo scoprirono ben presto anche loro. Dopo pochi istanti infatti, i ladruncoli, schizzarono fuori dalle acque come saette.
"AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH "
Paura & Dolore
Le chiappe dei malcapitati erano state azzannato dai piranha di Arame.
"Mi sento profondamente offesa. Perché non avete chiamato me?"
Quella mattina zia Arina era arrivata a casa Bosciarqi e si era trovata di fronte ad una scena sconvolgente. Ora ne stava parlando al telefono con Amaranda.
"Sì, mia cara ma devi ringraziare la tua buona stella che mi ha suggerito di passare a farvi visita".
Attese che l'interlocutrice parlasse.
"Ascoltami", riprese la vispa vecchietta, dopo pochi istanti di silenzio. "Quando ho aperto la porta di casa vostra, ho visto la donna delle pulizie armata di toserba e diserbante che stava massacrando il tuo splendido salotto e la tata che aveva legato i bambini perché cercavano di impedire quello scempio".
La vecchia zia Arina torna ad ascoltare.
"Ma quanto personale avevi assunto? Zitta un attimo, ascolta me.", alzò la voce, mettendo in mostra l'unico dente adunco che aveva in bocca. "I due che sono arrivati la notte, sono scappati subito. Non ho ben capito. Alaja è Arame, hanno detto che sono andati via con la polizia".
Pausa.
"Ad ogni modo, ora potete proseguire la vostra missione con la massima tranquillità. Ci sono io e, con me, la casa è al sicuro".
La donna si aggiustò la scarna crocchia di capelli bianchi e osservò i bambini che, dalle liane, si tuffavano di testa nel piccolo laghetto del salotto.
Zia Arina, sorrise dolcemente.
Mise la mano davanti alla cornetta e sussurrò:
"Attenta Alaja, con la crapa dura che ti ritrovi rischi di spaccare il fondale".
Maio si girò di scatto, prese una bottiglia dalla sacca che conteneva pure il bottino della rapina e la infrange sul capo di chi aveva parlato.
"Siete impazziti? Quando tornano i nostri genitori sarà la prima cosa che riferirò".
Alaja afferrò la calotta di capelli pietrificati e la sollevò dalla testa calva.
"Co...co...co...sa sei?"
Era Lio a balbettare. Maio era troppo spaventato per avere qualsiasi tipo di reazione. Anzi, riusciva sì ad aprire e a chiudere la bocca ma da essa non fuoriusciva alcun suono.
Improvvisamente, dall'esterno si udirono di nuovo le sirene delle polizia.
I due ladri si voltarono di scatto verso la finestra rotonda.
Poveri loro, erano finiti dalla padella nella brace.
Nel frattempo, Alaja sfregò la sua calotta sull'erba del salotto per ripulirla dai detriti di vetro. Poi se la ripose sul capo, squadrando i due individui ancora seduti a terra con occhi severi.
"ARAMEEEE".
Le rare volte in cui si alzava di tono, il timbro vocale della bimba si faceva stridulo, più sgradevole di una manciata di spilli conficcati nei timpani.
"Co...co...cosa sei?", ripeté Maio.
"Io sono a casa mia. Siete voi che dovete dirmi chi siete".
Eccola di nuovo cantilenare con la sua voce monotono.
Alaja avanzò di un passo.
Lio si riscosse all'improvviso e scattò in piedi.
"Non avvicinarti! Resta dove sei!"
Era terrorizzato...ma non solo lui. Anche il complice si era alzato.
"Alaja, cosa succede?".
Una figura bianca, addirittura traslucida, apparve dai meandri oscuri della grotta. I lunghi capelli rossi e stepposi incorniciavano un volto scarno ed emaciato...Un fantasma, o ancor peggio, un morto vivente!
Entrambi gridarono.
Proprio in quel momento qualcuno bussò con decisione.
"Polizia! Aprite la porta!"
"Arriviamo", risposero in coro i due ladri. "Salvateci, questa grotta è infestata dal demonio!!!"
La coppia di delinquenti si lanciò in una corsa forsennata verso l'uscita ma non arrivò a destinazione.
SPLASH!!!
Il laghetto di casa Bosciarqi si mise di mezzo.
Maio e Lio ci caddero dentro...e noi sappiamo bene cosa ospita. Purtroppo lo scoprirono ben presto anche loro. Dopo pochi istanti infatti, i ladruncoli, schizzarono fuori dalle acque come saette.
"AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH "
Paura & Dolore
Le chiappe dei malcapitati erano state azzannato dai piranha di Arame.
"Mi sento profondamente offesa. Perché non avete chiamato me?"
Quella mattina zia Arina era arrivata a casa Bosciarqi e si era trovata di fronte ad una scena sconvolgente. Ora ne stava parlando al telefono con Amaranda.
"Sì, mia cara ma devi ringraziare la tua buona stella che mi ha suggerito di passare a farvi visita".
Attese che l'interlocutrice parlasse.
"Ascoltami", riprese la vispa vecchietta, dopo pochi istanti di silenzio. "Quando ho aperto la porta di casa vostra, ho visto la donna delle pulizie armata di toserba e diserbante che stava massacrando il tuo splendido salotto e la tata che aveva legato i bambini perché cercavano di impedire quello scempio".
La vecchia zia Arina torna ad ascoltare.
"Ma quanto personale avevi assunto? Zitta un attimo, ascolta me.", alzò la voce, mettendo in mostra l'unico dente adunco che aveva in bocca. "I due che sono arrivati la notte, sono scappati subito. Non ho ben capito. Alaja è Arame, hanno detto che sono andati via con la polizia".
Pausa.
"Ad ogni modo, ora potete proseguire la vostra missione con la massima tranquillità. Ci sono io e, con me, la casa è al sicuro".
La donna si aggiustò la scarna crocchia di capelli bianchi e osservò i bambini che, dalle liane, si tuffavano di testa nel piccolo laghetto del salotto.
Zia Arina, sorrise dolcemente.
Mise la mano davanti alla cornetta e sussurrò:
"Attenta Alaja, con la crapa dura che ti ritrovi rischi di spaccare il fondale".
FINE OTTAVO
EPISODIO
giovedì 9 febbraio 2017
INTERVISTA AD ALESSANDRO NOSEDA
COM'E' NATA LA TUA PASSIONE PER LA SCRITTURA?
La passione per la scrittura è nata come conseguenza di quella per la lettura e grazie ad un lungo periodo d’insonnia. Mi è venuta in mente una storia (con protagonista il finanziere Luca Mariani) e ho provato a raccontarla.
ESISTE UN LIBRO, UN AUTORE O ANCHE SOLO UN RACCONTO CHE TI ABBIA INFLUENZATO?
Più di uno! Ogni libro (o quasi) che ho letto mi ha lasciato qualcosa. Se poi devo citare solo tre autori dico Sciascia, Scerbanenco e Izzo.
QUANTO TEMPO HAI IMPIEGATO?
Tanto. Tra scrittura, riscrittura, editing et cetera sono passati anni!
COM'E' STATO IL TUO PRIMO APPROCCIO COL MONDO DELL'EDITORIA?
Molto fortunato. Ho mandato il libro a La Ponga ed è piaciuto.
Dopo poco mi hanno contattato proponendomi la pubblicazione.
PARLACI UN PO' DEL TUO LIBRO. CERCA DI CONVINCERE I LETTORI DI 'MURO DI LIBRI' A SCEGLIERLO.
Luca Mariani non è il classico investigatore “maledetto”, con un passato da dimenticare, un matrimonio finito, scheletri nell’armadio, piegato a Bacco, tabacco e Venere. È un uomo normale che ha scelto la divisa perché ci crede. Non è un supereroe, ma un personaggio in cui è davvero facile immedesimarsi.
lunedì 6 febbraio 2017
MARIA VIRGINIA FABRONI
Maria Virginia Fabroni (o Fabbroni) è una poetessa tredoziese - FORLÌ CESENA - vissuta, brevissimamente, dal 1851 al 1878. Le notizie documentate su quest'artista, a mio avviso sottovalutata, sono poche ma mi impegnerò a trovare altro materiale.
Per ora posso dirvi che visse a Villa Belvedere, a circa tre km da Tredozio, in direzione Modigliana.
Figlia di Giuseppe Vincenzo ed Elisa, ebbe due fratelli ed una sorella: Matteo, Fabio e Bice.
Qui di seguito, potete leggere una delle sue numerose poesie. Questa è tratta dal libro "RICORDO".
Cosa ne pensate?
murodilibri@libero.it
Una delle pochissime immagini di Maria Virginia Fabroni
Per ora posso dirvi che visse a Villa Belvedere, a circa tre km da Tredozio, in direzione Modigliana.
Figlia di Giuseppe Vincenzo ed Elisa, ebbe due fratelli ed una sorella: Matteo, Fabio e Bice.
Qui di seguito, potete leggere una delle sue numerose poesie. Questa è tratta dal libro "RICORDO".
Cosa ne pensate?
murodilibri@libero.it
Una delle pochissime immagini di Maria Virginia Fabroni
sabato 4 febbraio 2017
LETTERATURA LOCALE
Con il post dedicato a Chiara Bello abbiano inaugurato la nuova rubrica, LETTERATURA LOCALE.
La prima casa editrice ad aver accettato l'invito di MURO DI LIBRI è stata
La prima casa editrice ad aver accettato l'invito di MURO DI LIBRI è stata
LA SOCIETÀ EDITRICE IL PONTE VECCHIO è una delle più importanti realtà romagnole, nonché primo editore dei miei libri... Questo per mettere in evidenza la loro lungimiranza nel riconoscere il talento puro, i possessori del famigerato X factor!!! Ma torniamo seri, quindi, a parte questo passo falso - daiii, non è vero!!! - il catalogo dell'editore è veramente ricco e variegato.
Vi invito a visitare il sito.
Allo stesso modo, mi piacerebbe che si facessero avanti anche altri editori - oltre che gli stessi autori - di narrativa, saggistica ma anche poesia dal sapore locale, con opere che raccontino gli usi e i costumi della nostra bella Italia, ultimamente, un po' troppo bersagliata da più fronti
COSA ASPETTATE?
Le pagine di MURO DI LIBRI sono qui ad accogliervi a braccia aperte.
A presto.
Scrivete a
giovedì 2 febbraio 2017
LINDA BRINDISI - PITTRICE E ILLUSTRATRICE
MURO DI LIBRI cambierà momentaneamente settore artistico per presentarvi Linda Brindisi.
Linda è davvero straordinaria. La sua arte sta crescendo e ha già varcato i confini nazionali. Ma non voglio anticiparvi nulla, lascio che sia lei stessa a raccontarvi i suoi progetti.
1) Chi è Linda Brindisi ma soprattutto com’è nata la passione per
la pittura?
Ciao, sono un’artista attiva nell’Arte Contemporanea dai primi
anni ’90 in Italia e all’estero. Sono nipote di un pittore del
‘900 italiano, Remo Brindisi e ho coltivato la pittura fin da
piccola in casa, per poi formarmi in Accademia d’Arte di Brera a
Milano.
2) Parlaci del progetto Pittura.In.Movimento
Pittura.In.Movimento nasce in Italia inizio anni ’90, dalla mia
voglia di condividere la pittura con le persone. Inizio a
partecipare a festival, anche a livello nazionale, come la prima e
seconda edizione del Fantasio festival di Perugia 2007/2008. E da
lì in poi non mi sono più fermata. Ho fatto dipingere ovunque, in
quasi tutte le città d’Italia, all’estero, in musei molto
importanti. Il progetto ora ha molti anni di vita, è registrato
con marchi e brevetti per Italia ed estero. Ho già affrontano la
Biennale di Venezia nel 2007 e una grossa esposizione nel 2010 in
centro città a Milano, allo Spazio Oberdan.
3) Dove hai portato le tue Opere e quali personaggi illustri hai
coinvolto?
Le mie Opere hanno toccato molti luoghi e molte regioni in Italia.
Biennale di Venezia, Museo del ‘900 di Milano, MuSe di Trento,
Spazio Oberdan di Milano, Museo d’Arte Contemporanea in Australia.
Sono stata in Australia e in Francia dove ho lavorato per diversi
mesi. Mi è capitato di fare buoni incontri e ho fatto dipingere
molte persone, anche molti artisti: da Lorenzo Cherubini, a
Saturnino, Sergio Pappalettera, la scrittrice e giornalista Moony
Witcher, il Sindaco per Milano Giuliano Pisapia, l’architetto e
design Duilio Forte con cui ho fatto anche una collaborazione nel
2013 in Emilia. Recentemente per un mio lavoro, a luglio 2016
hanno dipinto per me l’architetto e design Alessandro Mendini e il
fotografo internazionale Mustafa Sabbagh e il pittore Emilio
Isgrò.
4) In cosa consiste il progetto 1.000 CUORI PER REMO BRINDISI?
Il 9 luglio luglio 2016 in Casa Museo Remo Brindisi, museo che si
trova al Lido di Spina nel ferrarese, ho realizzato una nuova
performance, chiamata: “ 1.000 CUORI PER REMO BRINDISI “. Nel 2016
ricorreva l’anniversario di morte di mio zio e siccome lo Stato e
l’ente pubblico ospitante il Museo non avevano organizzato
iniziative in merito, l’ho fatto io. Completamente auto -
finanziata, senza un euro di compenso, ho lavorato senza sosta, econ me altre otto persone per quattro mesi. Abbiamo dipinto e
fatto divertire tutti. Il miglior modo per ricordare zio, nella
sua Casa Museo.
5) L’arte in Italia, solo lacrime?
L’arte in Italia e la cultura devono essere maggiormente tutelate,
protette e soprattutto finanziate. Mancano spesso i fondi per
realizzare iniziative soprattutto quando si lavora per enti
pubblici. La burocrazia è ancora molta e oggi con i mezzi che
abbiamo a disposizione e la tecnologia è davvero assurdo. Ci sono
paesi in Europa molto organizzati ed efficienti e spesso malgrado
la nostra belle storia di paese ricco di cultura e con un
patrimonio unico al mondo facciamo spesso brutte figure. Artisti
preparati, in gamba e volenterosi ne abbiamo, solo che dovremmo
farli lavorare di più e invece ci perdiamo i migliori che oramai
sono in molte città all’estero e di tornare se ne guardano bene.
6) Progetti futuri?
Tutto quello che realizzo e farò è indicato sul mio sito internet:
www.lindabrindisi.it alla voce: “ Eventi futuri” . Sicuramente in
primavera apro con un calendario in Lombardia, in giro in diverse
città da Milano a Brescia. Per l’estete prossima ho in programma
un lavoro all’estero e ritornerò in Emilia per alcuni progetti.
Press Off Artist - Angelica
Painting.In.Motion
www.lindabrindisi.it
info@lindabrindisi.it
Linda è davvero straordinaria. La sua arte sta crescendo e ha già varcato i confini nazionali. Ma non voglio anticiparvi nulla, lascio che sia lei stessa a raccontarvi i suoi progetti.
1) Chi è Linda Brindisi ma soprattutto com’è nata la passione per
la pittura?
Ciao, sono un’artista attiva nell’Arte Contemporanea dai primi
anni ’90 in Italia e all’estero. Sono nipote di un pittore del
‘900 italiano, Remo Brindisi e ho coltivato la pittura fin da
piccola in casa, per poi formarmi in Accademia d’Arte di Brera a
Milano.
2) Parlaci del progetto Pittura.In.Movimento
Pittura.In.Movimento nasce in Italia inizio anni ’90, dalla mia
voglia di condividere la pittura con le persone. Inizio a
partecipare a festival, anche a livello nazionale, come la prima e
seconda edizione del Fantasio festival di Perugia 2007/2008. E da
lì in poi non mi sono più fermata. Ho fatto dipingere ovunque, in
quasi tutte le città d’Italia, all’estero, in musei molto
importanti. Il progetto ora ha molti anni di vita, è registrato
con marchi e brevetti per Italia ed estero. Ho già affrontano la
Biennale di Venezia nel 2007 e una grossa esposizione nel 2010 in
centro città a Milano, allo Spazio Oberdan.
3) Dove hai portato le tue Opere e quali personaggi illustri hai
coinvolto?
Le mie Opere hanno toccato molti luoghi e molte regioni in Italia.
Biennale di Venezia, Museo del ‘900 di Milano, MuSe di Trento,
Spazio Oberdan di Milano, Museo d’Arte Contemporanea in Australia.
Sono stata in Australia e in Francia dove ho lavorato per diversi
mesi. Mi è capitato di fare buoni incontri e ho fatto dipingere
molte persone, anche molti artisti: da Lorenzo Cherubini, a
Saturnino, Sergio Pappalettera, la scrittrice e giornalista Moony
Witcher, il Sindaco per Milano Giuliano Pisapia, l’architetto e
design Duilio Forte con cui ho fatto anche una collaborazione nel
2013 in Emilia. Recentemente per un mio lavoro, a luglio 2016
hanno dipinto per me l’architetto e design Alessandro Mendini e il
fotografo internazionale Mustafa Sabbagh e il pittore Emilio
Isgrò.
4) In cosa consiste il progetto 1.000 CUORI PER REMO BRINDISI?
Il 9 luglio luglio 2016 in Casa Museo Remo Brindisi, museo che si
trova al Lido di Spina nel ferrarese, ho realizzato una nuova
performance, chiamata: “ 1.000 CUORI PER REMO BRINDISI “. Nel 2016
ricorreva l’anniversario di morte di mio zio e siccome lo Stato e
l’ente pubblico ospitante il Museo non avevano organizzato
iniziative in merito, l’ho fatto io. Completamente auto -
finanziata, senza un euro di compenso, ho lavorato senza sosta, econ me altre otto persone per quattro mesi. Abbiamo dipinto e
fatto divertire tutti. Il miglior modo per ricordare zio, nella
sua Casa Museo.
5) L’arte in Italia, solo lacrime?
L’arte in Italia e la cultura devono essere maggiormente tutelate,
protette e soprattutto finanziate. Mancano spesso i fondi per
realizzare iniziative soprattutto quando si lavora per enti
pubblici. La burocrazia è ancora molta e oggi con i mezzi che
abbiamo a disposizione e la tecnologia è davvero assurdo. Ci sono
paesi in Europa molto organizzati ed efficienti e spesso malgrado
la nostra belle storia di paese ricco di cultura e con un
patrimonio unico al mondo facciamo spesso brutte figure. Artisti
preparati, in gamba e volenterosi ne abbiamo, solo che dovremmo
farli lavorare di più e invece ci perdiamo i migliori che oramai
sono in molte città all’estero e di tornare se ne guardano bene.
6) Progetti futuri?
Tutto quello che realizzo e farò è indicato sul mio sito internet:
www.lindabrindisi.it alla voce: “ Eventi futuri” . Sicuramente in
primavera apro con un calendario in Lombardia, in giro in diverse
città da Milano a Brescia. Per l’estete prossima ho in programma
un lavoro all’estero e ritornerò in Emilia per alcuni progetti.
Press Off Artist - Angelica
Painting.In.Motion
www.lindabrindisi.it
info@lindabrindisi.it
GRAZIE LINDA
RESTEREMO SINTONIZZATI
Iscriviti a:
Post (Atom)