1)
Com’è nata la
tua passione per la scrittura?
Il
mio amore per la scrittura è nato negli anni della scuola elementare e in
particolare quando la mia maestra mi fece notare che un giorno avrei potuto
diventare una scrittrice; lì realizzai che questo sogno sarebbe potuto davvero diventare
realtà. L’incontro poi, sempre in quegli anni a scuola, con uno dei miei
scrittori preferiti per l’infanzia, Roberto Piumini, rese ancora più chiara in
me l’idea che lo scrivere avrebbe fatto parte della mia vita.
2)
Esiste un
libro, un autore o anche solo un racconto che ti ha influenzata?
Credo
che la lettura sia intimamente legata alla scrittura, la nutre e la alimenta.
Se devo pensare a un solo libro che mi ha influenzata è davvero difficile, non
riuscirei a scegliere. Ce n’è uno però che ricordo in modo particolare e che
conservo ancora perché è stato il primo libro della mia infanzia in cui ho
percepito in modo chiaro e preciso cosa è l’amore, ed è Il principe felice di
Oscar Wilde.
In
generale invece riesco a trovare nei libri che leggo, molto vari e differenti
sia per il genere che per gli autori, l’ispirazione alla scrittura, perché a
volte basta solo una parola, un’immagine trovate per caso in un libro qualsiasi
per spalancare la mente.
3)
Quanto tempo
hai impiegato?
Ho
iniziato a scrivere Un giorno ancora a dicembre del 2014 e l’ho terminato a
luglio del 2015. A volte procedevo spedita, altre sono rimasta ferma anche un
mese intero. Non so, la sensazione era quella che la storia in alcuni momenti
sentisse il bisogno di essere scritta, in altri che dovesse riposare. Io l’ho
assecondata cercando di conciliare tutto questo con il lavoro, la famiglia e la
vita di tutti i giorni.
4)
Come è stato
il tuo primo approccio col mondo dell’editoria?
Un
giorno ancora è stato il primo romanzo che ho portato a termine ed è stato
anche il primo che ho inviato a varie case editrici, alcune grandi (perché la
speranza in fondo c’è sempre…) e altre più piccole. Dopo alcune settimane
dall’invio del manoscritto sono stata contattata dal direttore della Leonida
Edizioni, Domenico Polito, con cui mi sono subito trovata a mio agio e che mi
ha accompagnato con pazienza nei miei primi passi in questo nuovo mondo. Non mi
è stato chiesto nessun contributo in denaro e sono stata coinvolta sia nella
scelta della copertina che nel layout del libro stesso.
5)
Parlaci un
po’ del tuo libro. Cerca di convincere i lettori di MURO DI LIBRI a sceglierlo.
Un giorno
ancora parla dei cambiamenti che tutti noi siamo costretti a subire nel corso
della nostra vita. Non sempre, forse mai, questi cambiamenti sono in accordo
con il nostro cammino, spesso sono dolorosi se non addirittura orribili da
superare. E’ ciò che accade alla protagonista del libro, Marina, quando si
risveglia da un coma durato più di otto anni e trova la sua vita ad un punto in
cui non ha deciso lei di arrivare. La vita dei suoi familiari è cambiata mentre
lei restava distesa in un letto di ospedale, ed ora si trova a dover affrontare
questi cambiamenti senza capirne il motivo, e forse senza volerlo capire. La
sua nuova situazione la porterà ad affrontare la donna che è stata e che purtroppo
non è più per poter accettare e prendere consapevolezza della donna che sarà.
BIOGRAFIA
Irene Soregaroli nata a Brescia nel 1981 vive attualmente in
Valcamonica con il marito e la figlia. Lavora da anni con impegno e passione
nella scuola dell’infanzia.
UN GIORNO ANCORA
Marina, una giovane donna con una
vita apparentemente perfetta, è vittima una sera tornando verso casa di un pirata
della strada. Si risveglierà in ospedale scoprendo con grande dolore di essere
rimasta in coma per molto tempo. In questo lungo periodo, mentre la sua vita
restava in sospeso, quella delle persone che ama si è trasformata, ha
affrontato cambiamenti con cui ora lei si trova a dover fare i conti.
Saprà Marina destreggiarsi in
questa sua nuova situazione? Riuscirà a rispondere alle molte domande a cui ora
non può più negare una risposta? Il risveglio nella sua nuova vita la
costringerà a guardare in faccia le sue paure, prendere in mano il suo presente
per affrontare il futuro, non senza sofferenza e scelte difficili, necessarie
alla sua crescita come madre, figlia, moglie e altro ancora.
Facebook: Un giorno ancora – Irene Soregaroli
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