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MARIA VIRGINIA FABRONI

Maria Virginia Fabroni  (o Fabbroni) era una poetessa nata a Tredozio (FC) il 02/12/1851 e morta il 10/08/1878 nella medesima località.
Figlia del medico Giuseppe Vincenzo e di Elisa Pieraccini, M.V.F. studiò al Conservatorio Sant'Anna di Pisa da aprile 1862 a settembre 1868 (Fondo Conservatorio di S. Anna, Unità n. 168) è qui le educatrici capirono subito che quella giovane era fuori dal comune. Sembrava portata per tutte le  materie. Coltivò la musica. Il suo strumento era il clavicembalo che suonava con sorprendente maestria ma, nonostante le eccelse capacità, non divenne famosa in tutta Italia come musicista. Ben presto la fama che acquistò nelle lettere oscurò ogni altra espressione artistica della ragazza. Mentre le istitutrici del Conservatorio le sottoponevano libri di narrativa, in privato lei leggeva i poeti ed i classici, in  special modo Dante e Tasso ma anche i contemporanei Parini, Manzoni, Prati, Cagnoli e Zanella.
Durante il soggiorno al Conservatorio, incontrò colui che possiamo definire il suo mentore e cioè l'ing. Cav. Paolo Folini "l'operajo" o meglio il presidente della struttura collegiale. Una volta terminati gli studi, dopo il ritorno a Tredozio, M.V.F. rimase in stretto contatto con lui. I lunghi scambi epistolari con l'uomo - ancora disponibili - rivelano quanto la poetessa gli fosse legata. Con lui si cofidò e grazie all'assiduo scambio di lettere, affinò l'arte del bello scrivere.
Nel 1868, all'età di diciassette anni, M.V.F. lasciò l'amata Pisa e tornò in seno alla famiglia. Qui però iniziarono gli scontri col padre. Come per tutte le adolescenti, il cuore della ragazza cominciò ad avvertire le prime palpitazioni d'amore ma, come spesso accadeva all'epoca, i desideri del cuore non combaciavano con i progetti del capo famiglia. È importante sottolineare che il dottor Fabroni aveva un carattere molto forte col quale dominava la moglie, debole e malaticcia e impartiva una dispotica educazione alle figlie, soprattutto alla passionale Maria Virginia a cui impedì per lungo tempo di sposare il giovane che amava. In una lettera a Folini del 1872, la giovane scrive "faccia conto che non le abbia narrato nulla, in specie ciò che riguarda il giovane che io amo. Il babbo è contrario assai".
L'animo della ragazza palpitava di un'intensa voglia di vivere ma le vicende affettive di M.V.F., il cui desiderio sarà sempre quello di unirsi alla persona amata - presumibilmente un certo Riccardo - furono piuttosto turbolente. Rifiutò stoicamente i matrimoni combinati dal padre, mal sopportando i divieti che le furono imposti dall'uomo - per punire la sua testardaggine - finché, sfinita dalla tisi, venne a mancare proprio la vigilia delle tanto sospirate nozze, nell'agosto del 78.
Poetessa di fama nazionale, pubblicò il suo primo libro 'RICORDO' nel 1869.
M.V.F. aveva un cuore passionale e per tutta la sua breve vita dovette lottare contro il maschilismo di una realtà conformista che non ammetteva la fiera autonomia di pensiero di una donna... Purtroppo morì poco prima di riuscire a prendersi la sua grande rivincita...
Il suo stato d'animo è ben espresso nella poesia "ELLA SCRIVE E NON AMA" del 1876 nella quale la poetessa risponde di getto al fidanzato della cugina il quale chiede all'amata informazioni su Virginia. La Fabroni era presente all'apertura della busta. La risposta, in versi, è permeata dal forte disagio della donna ma, allo stesso tempo, da un bruciante desiderio di rivalsa.
. . . .
Forse amerà - chi mai
Può dir che un fiore non tornerà in aprile?
Che dell'amore i rai
Non rivelerà fra poco un cor gentile?

L'avvenire è del Cielo:

Di là si parta, se verrà l'amore:
Sia benefico raggio, e non fia gelo
Che l'alma attrista e inaridisca il core.

Dei componimenti di M.V.F. parlarono vari letterati del XIX secolo fra cui il Pera livornese, il Rossi; il Ghirelli poi in un sonetto la definì "La Tredoziese Saffo". Queste informazioni sono annotate in uno degli articoli che il giornalista Eugenio Cappelli dedicò alla poetessa.

Monsignor Antonio Montanari, arcidiacono della cattedrale di Faenza, scrisse di lei in questi termini "Ella per quella gentilezza che le è tanto propria, s'intrattenne lungamente a parlare con me di poesia e di poeti, di prose e di prosatori, facendomi facilmente rilevare la non comune erudizione, di cui ha adorna la mente" - Prefazione de PROSE E POESIE -

BIBLIOGRAFIA*

- RICORDO  Tipografia Nastri 1869

- VERSI Tipografia Nastri 1871
- VERSI Tipografia Nastri 1872
- PER NOZZE MORELLI-PERA  Tipografia Vigo 1873
- VIRTÙ E AFFETTI - PROSE E POESIE Stamperia Novelli 1874
- VERSI Tipografia Nastri 1874
- BOZZETTI FAMIGLIARI Treves 1877
- VERSI Tipografia Nastri 1877

LIBRI POSTUMI

ALLA MEMORIA DI MARIA VIRGINIA FABRONI da TREDOZIO - Artisti Vari 1878

POESIE INEDITE E POSTUME DI MARIA VIRGINIA FABRONI da TREDOZIO 1880

N.B. Buona parte delle notizie riguardanti la poetessa Maria Virginia Fabroni provengono dal CATALOGO DELLA MOSTRA sul celebre pittore Silvestro Lega, allestita a Viareggio nel 2015, dalla fondazione CENTRO MATTEUCCI.
Il castissimo idillio tra la Fabroni e il Lega sarà oggetto di una pubblicazione che verrà alla luce entro il 2018, in occasione del 140° anniversario della morte della poetessa di Tredozio.

* Con ogni probabilità la bibliografia non è completa.

Presso il PUNTO INFORMAZIONI TURISTICHE del comune di Tredozio  (FC) sono disponibili i componimenti della poetessa Maria Virginia Fabroni 


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